La mamma, che è attualmente incinta del suo quinto figlio, e il marito Frank, 41 anni, si sono resi conto che qualcosa non andava mentre guardavano Marshall che tentava di muovere i primi passi. «I suoi piedi continuavano a girare verso l’esterno quando ha provato a camminare. Era molto goffo. Lo abbiamo portato dal nostro medico per farlo controllare. Ma non avremmo mai immaginato che potesse avere l’artrite – racconta la madre. – Ho sempre e solo pensato che fosse qualcosa che si ha da anziani. Ero assolutamente sbalordita. Il medico mi ha detto: “so che non è una buona notizia…..”. Ricordo ancora le sue parole, è stato uno shock. Ero preoccupata che anche gli altri miei figli potessero averla, ma ha detto che era molto improbabile».
La signora Huburn, che è incinta di tre mesi e ha altri tre figli, Frankie e Sommer di quattro anni e Caitlyn di sette mesi, ha detto che in un primo momento ha lottato per accettare che il figlio dovesse fare la chemioterapia: «Gli effetti collaterali del trattamento possono includere insufficienza epatica, insufficienza renale e cancro del sangue. Marshall può camminare. Nei giorni “buoni” è ancora molto instabile anche se cade un bel po’ di volte. Poi, nei giorni “cattivi”, non può proprio muoversi. Lui urla per ore. Si appoggia contro il muro per cercare di alzarsi, ma non ce la fa. Circa tre o quattro mesi dopo che gli è stata diagnosticata l’artrite, letteralmente non poteva muoversi, non poteva stare in piedi, sempre, ogni giorno. Quando ci sono i giorni “buoni” ormai, è un sollievo».

Per Marshall i medici non hanno molte risposte, non sanno dire da cosa sia stata causata la sua patologia. L'artrite giovanile poliarticolare idiopatica, colpisce dai 10 ai 15 mila bambini in Gran Bretagna
Non è facile per la giovane mamma assistere impotente: «Quando lo vedo alzarsi in realtà mi stupisco, è come vederlo “vivere”. Gli altri miei figli vogliono giocare con lui. Anche lui lo vorrebbe, e cerca di fare tutte le cose che Frankie e Sommer fanno ma non sempre riesce. Ma lui continua a provarci. Quando lo vedo sorridere è un regalo immenso, dopo aver visto tutto quel dolore nei suoi occhi. Tu non sai quello che ogni giorno sente. Un giorno si alza alza ed è in giro per casa, il giorno dopo non riesce a muoversi. Marshall poi non può parlare così è difficile per lui per farci sapere come si sente. A volte potrebbe urlare per il dolore, ma mi guarda e sul suo volto compare un sorriso. Mi fa sentire felice. Le volte che proprio non ce la fa a sopportare i dolori, urla e mi sento malissimo, non posso fare nulla per impedirlo»
La mamma ha detto che i medici non sono riusciti a identificare il motivo per cui Marshall ha sviluppato l’artrite.
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