domenica 19 maggio 2013

In vendita isola ai Caraibi, costa meno di un appartamento in città

Di Ian Usher ne avevamo già parlato, lui è l’uomo che, dopo che la moglie lo ha lasciato, si è venduto tutto e ha stilato una lista dei desideri. Nell’elenco che ha stilato ha scritto cento cose che gli sarebbe piaciuto fare. Di queste, molte le ha soddisfatte, compreso comprarsi un’isola ai Caraibi. Ma cinque anni dopo aver preso la decisione di cambiare radicalmente la sua vita, il 49enne sta vendendo online il suo isolotto.

Per 250.000 dollari (190.000 euro), meno della metà del prezzo di una casa media in qualsiasi città italiana, il signor Usher sta offrendo la sua isola privata, che si trova in provincia di Bocas del Toro, nel nord ovest della costa di Panama. L’opportunità a prezzi accessibili è già presente sul suo sito ‘ Caraibi Life 4 Sale Usher, che è originario di Darlington, è stato devastato quando la moglie Laura lo ha lasciato dopo sei anni che erano emigrati a Perth in Australia occidentale. Quando la moglie se n’è andata ha venduto la loro casa e tutto ciò che conteneva, compresa l’auto e la moto d’acqua che possedeva.
Con il ricavato ha viaggiato per il mondo, armato di nient’altro che un elenco di obiettivi che voleva raggiungere. Per due anni ha vissuto la vita al massimo, e ha quasi messo la spunta su tutto nella sua famosa lista dei desideri. Ha nuotato con gli squali, ha fatto l’attore in un film di Hollywood e ha imparato a pilotare un aereo. Ha anche trovato l’amore, con una donna canadese chiamata Moe che ha incontrato nei suoi viaggi, prima di acquistare e poi costruire la sua casa sull‘isola, vicino al confine con il Costa Rica.
L’isola ai Caraibi viene fornita con la casa in legno che ha costruito da zero, barche a motore e le canoe che ha fatto con le sue mani e che gli servivano per esplorare l’isola. La casa è a energia solare con acqua piovana raccolta sul tetto e contiene tutto ciò di cui un potenziale acquirente potrebbe aver bisogno nella sua nuova vita. Sull’isola cresce la frutta esotica e il pesce abbonda. Ci sono anche le galline ruspanti per aver sempre le uova fresche.
Usher dice che è molto soddisfatto del periodo che ha trascorso li con la sua compagna e i suoi due figli, ma è ora alla ricerca di una nuova sfida. “E’ un bel posto, ma il prurito ai piedi del viaggiatore sta iniziando nuovamente a solleticarmi. Ho ancora una lunga lista di posti che voglio vedere, e io non posso farlo se sono sdraiato su un’amaca sorseggiando un margarita“.
5 buoni motivi per comprarla:
Proprietà: il compratore otterrà un acro di terra ai Caraibi e la casa composta da due camere nell’isola al largo della costa di Panama, nell’arcipelago tropicale di Bocas del Toro. Ci sono anche due bacini di legno , un solido bacino fatto da rocce, un grande capannone di stoccaggio, due barche a motore e un paio di kayukus (canoe stile locale)
La pace e la privacy: Per raggiungere la terraferma o la capitale di Panama, il proprietario può ottenere un motoscafo taxi o un idrovolante – quindi non ci sarà alcun trafficata autostrada costruita fuori dalla loro porta di casa.
Prezzo: Il denaro non sarebbe sufficiente a comprare neanche una casa a schiera di medie dimensioni in città.
Cibo: Il pesce fresco a prezzi stracciati insieme a ristoranti economici rendono questo luogo un sogno per chi ama mangiare i frutti di mare
Economia: Con un tasso di disoccupazione del 2,7 per cento, una industria del turismo fiorente e un boom economico, Panama è una meta ambita.
Ian Usher è convinto che i compratori non tarderanno a farsi vivi, e voi cosa state aspettando?
Foto e fonte Daily Mail

Turisti indignati, in giro per Roma hanno pagato 4 coni gelato 64 euro


Neanche li avessero consumati a tavolino un tale conto sarebbe giustificato. E si, perché questi quattro turisti inglesi che hanno preso 4 coni gelato, si sono visti presentare un conto di 64 euro, ben 16 euro a cono. 32 mila delle vecchie lire a gelato. Una vera esagerazione.A testimonianza del conto salatissimo, malgrado stessero mangiando un dolce, Roger Bannister, il fratello Steven, le loro mogli Wendy e Joyce, mostrano increduli lo scontrino. Quattro coni, con due cialde e tre gusti per un totale di 64 euro!
Passeggiano ‘scioccati’ per via della Vite (dietro piazza di Spagna), e fanno vedere a tutti quanto gli sono costati i 4 gelati: «E quando abbiamo pagato non ci hanno detto neanche grazie», sottolinea il signor Bannister specificando che non si sono neanche accomodati al tavolino, no, i 4 turisti li hanno presi e consumati in piedi. «Non ci siamo seduti al tavolino, non eravamo ai piedi della scalinata di Trinità de’ Monti, ma là, in quel bar all’angolo. Abbiamo preso il gelato per mangiarlo in strada.. .». Da un bar esce una commessa, sorride: «La scorsa settimana da noi sono entrati due turisti spagnoli che si lamentavano per lo stesso motivo…».
Un responsabile che preferisce rimanere anonimo non nega che quelli siano i prezzi: «Basta guardare, sono affissi ovunque. I prezzi sono quelli, in piedi o seduti non fa differenzaDentro quei coni entrano sette etti di gelato!». Il candidato al Primo municipio, Matteo Costantini, è il primo a raggiungere i turisti sotto choc per il prezzo del gelato: «Mi trovavo a passare, seguo ciò che accade, non è la prima volta che mi segnalano episodi simili. È uno scandalo che vengano trattati così, se diventerò presidente istituirò un numero verde. Mi sono offerto di rimborsare i soldi ma abbiamo deciso di dare la stessa cifra in beneficenza all’Amref». E i turisti confermano: «Non vogliamo avere i soldi indietro, vogliamo capire come sia possibile».
Fonte e foto Corriere

Sequestrate tonnellate di monete da 1 e 2 euro “Made in Cina”

Negli ultimi mesi presso l’aeroporto di Zaventem, Belgio, ’tonnellate’ di monete da uno e due euro, che provenivano dalla Cina sono state intercettate e sequestrate dagli agenti delle dogane. Nuove di zecca ma ovviamente false. Il made in Cina non si ferma davanti a niente! La notizia, pubblicata in esclusiva dal quotidiano economico fiammingo De Tijd, ha fatto il giro dei media del Paese, che ora si interrogano sull’efficacia delle misure messe in campo dalle autorità nazionali per contrastare il fenomeno. La portavoce della Procura, il sostituto Ine Van Wymeersch, ha detto poche parole per spiegare che allo stato «l’inchiesta non permette di dire se ci siano arresti. Alcuni sospettati sono stati identificati e che sono già stati raccolti vari indizi». Poi, rivolgendosi alla popolazione, raccomanda di non farsi prendere dal panico sulla possibilità di disporre o meno di monete false perché «non ci sono indicazioni che queste siano state messe in circolazione» su larga scala.

Su circa 16,5 miliardi di valuta metallica in uso, una ogni 100mila è “taroccata” e quella da due euro è prediletta dalle organizzazioni criminali, pari a due terzi del totale. Su 184mila falsi ritirati dalla circolazione, infatti 121mila erano da due euro, 32mila erano da uno, e 31mila da 50 centesimi. Nel gennaio 2011, la Banca centrale tedesca aveva scoperto che 29 tonnellate di monete contraffatte erano state scambiate con sei milioni di euro. Anche in quel casoerano stati arrestati quattro cinesi. E le indagini avevano messo in luce il coinvolgimento di alcune assistenti di volo compiacenti che facevano entrare le monetine nascondendole nelle loro valige. Da allora i Paesi europei hanno alzato la guardia per contrastare il fenomeno. Ma il Belgio – sempre secondo il quotidiano De Tijd – ha mantenuto una linea morbida, che con un effetto boomerang adesso rischia di danneggiare la sua stessa immagine e reputazione.
Fonte Secolo d’Italia